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Itinerari Carpi

Piazza Martiri
Con i suoi oltre sedicimila metri quadrati di superficie, la rinascimentale piazza è una delle più estese d’Italia.
Definita nelle attuali forme a inizio Cinquecento, da cinque secoli rappresenta il centro politico, religioso e amministrativo di Carpi.


Architetture religiose
Chiese
Il duomo della città è la basilica di Santa Maria Assunta, cattedrale manierista dedicata a santa Maria Assunta, iniziato nel Cinquecento e terminato tre secoli più tardi.
Altre chiese importanti sono:
- La chiesa di Santa Chiara in corso Fanti che conserva all'interno il corpo della "Beata" Camilla Pio di Savoia, fondatrice nel 1500 dell'annesso monastero delle Clarisse, tuttora presente.
- La chiesa del Ss. Crocifisso (detta del Cristo o dell'Adorazione), unica chiesa di architettura barocca in città.
- La chiesa patronale di San Bernardino da Siena.
- La pieve di Santa Maria in Castello, detta la Sagra, la cui fondazione è di epoca longobarda; fu arricchita da principi locali con affreschi e marmi; la facciata fu realizzata in epoca rinascimentale da Baldassarre Peruzzi ma nella stessa furono inseriti anche elementi di un'altra chiesa fra i quali alcuni lavori della scuola dell'Antelami; è attigua alla pieve un alto campanile.
- La chiesa di San Nicolò con i suoi chiostri, bell'esempio di architettura cinquecentesca.
- La chiesa di Sant'Ignazio, attigua al Seminario Vescovile e sede del Museo diocesano di Carpi
- La chiesa di San Francesco d'Assisi, già esistente a partire dal XIII secolo.

È presente una sinagoga in via Rovighi, un tempo zona del ghetto, chiusa al culto agli inizi del Novecento, che sarà adibita a sede della Fondazione Campo di Fossoli. Al suo interno si conservano pregevoli architetture e alcuni arredi.
 

 

Architetture civili
La civiltà rinascimentale ha lasciato a Carpi Piazza dei Martiri, chiusa sul lato occidentale da un unico lungo portico di 53 colonne e dal lato settentrionale dalla cattedrale.
Il castello, o Palazzo dei Pio, si affaccia invece sul lato orientale della piazza; è un insieme di edifici di stile medievale (la torre merlata di Passerino Bonaccolsi), rinascimentale (la cilindrica Uccelliera, la lunga facciata, il torrione di Galasso Pio all'estremità sinistra) e seicentesca (di quest'epoca è la pur sobria torre dell'orologio). All'interno è notevole la cappella, con affreschi di Bernardino Loschi e Vincenzo Catena.
Sono inoltre presenti:
- Il Castelvecchio, in piazzale Re Astolfo, dedicato al celebre sovrano longobardo.
- I portici: il più noto è il portico del Grano di corso Alberto Pio, terminanti in piazza Garibaldi. In piazza Martiri invece è il Portico Lungo (52 arcate, stile rinascimentale). Notevole anche il portico di San Nicolò, che si prolunga dall'antico convento francescano per buona parte di via Berengario.
- Le porte e le mura, abbattute all'inizio del XX secolo. Al posto del tracciato delle mura sono stati aperti dei viali di scorrimento e in luogo delle porte dei piazzali. Tra le più celebri si ricordano Barriera Fanti (ora piazzale Dante Alighieri), Porta Modena (piazzale Ramazzini) e Porta Mantova (piazzale Marconi).
- Teatro comunale, neoclassico
Solo da qualche anno è visitabile Palazzo Foresti dove sono fra l'altro visibili numerosi quadri dell'Ottocento e Novecento, inclusi anche dipinti di alcuni macchiaioli.

Musei
All'interno del castello si trovano i musei civici, ordinati in più sezioni: il Museo civico Giulio Ferrari, il Museo della Città, l'esposizione di xilografie di Ugo da Carpi, l'omaggio a Blumarine di Anna Molinari e altre sezioni didattiche e storiche.
Appartamento monumentale
Al piano nobile gli ambienti attorno al cortile sono organizzati come un loggiato continuo. Da qui si può accedere all'appartamento monumentale, nell'ala nord-est. Si incontra per primo il "Salone dei Mori", ispirato ai saloni estensi come a palazzo Schifanoia e decorato da prospettive, statue all'antica e allegorie di Giovanni del Sega. A destra si apre la cappella, costituita da due campate di una navatella e da un presbiterio quadrato con cupoletta su pennacchi. Le pareti e le volte sono coperte da affreschi del primo Cinquecento di Bernardino Loschi. Alle pareti inoltre quattro tondi in terracotta policroma invetriata di Andrea della Robbia, raffiguranti gli Evangelisti. L'annessa "stanza del Forno" ha un camino cassettonato ligneo del XIV secolo, e conserva affreschi staccati del XVI secolo. Seguono la "stanza Ornata", con prospettive di Bernardino Loschi, e la "stanza dei Trionfi", con resti di affreschi dello stesso autore ispirati ai Trionfi del Petrarca, tema assai caro alle corti rinascimentali. Un tempo si trovava qui il nucleo più significativo della pinacoteca, mentre oggi si preferisce dare maggior risalto agli affreschi restaurati. Annessa è la "stanza dell'Amore", con una camino del XV secolo e una volta decorata da dipinti e stucchi; gli affreschi sono del XV-XVI secolo. Altri ambienti sono la "Sala dei cervi" e la "stanza degli Stemmi". Tra i dipinti della collezione la Vendetta di Progne di Mattia Preti, l'Allegoria del Vizio e della Virtù di Jacopo Palma il Giovane, l'Annunciazione del ferrarese Scarsellino, il Battesimo di Cristo di Denijs Calvaert e opere di Giovanni del Sega, Bernardino Loschi, del Mastelletta, di Vincenzo Catena e di molti altri pittori di scuola emiliana. Conserva inoltre ceramiche rinascimentali di scuola emiliana e arredi storici.
Museo della xilografia
In alcune salette del piano nobile è stato ricavato dal 1936 il "Museo della xilografia italiana", dedicato a Ugo da Carpi e ai maestri italiani e stranieri. Vi sono esposte opere originali a rotazione, matrici e un torchio del XIX secolo.
Museo della città
Al secondo piano, si trova il "Museo della città". Negli ambienti per lo più attorno al loggiato l'esposizione raccoglie materiali del territorio a partire da una sezione archeologica, con materiali preistorici, etrusco-padani, celtici, romani e medievali. Segue una sezione moderna, con particolare attenzione ai signori della città (i Pio da Carpi prima e gli Estensi poi), una dedicata ai bronzetti francesi del XIX secolo, una alla produzione di piani in scagliola tra i secoli XVII e XVIII, una al Risorgimento, una al mondo contadino e una alla Carpi industriale e contemporanea, con particolare attenzione al mondo del tessile e all'eccellenza del territorio.
In un cortile secondario si trova il Museo-monumento al deportato politico e razziale, inaugurato nel 1973 su progetto di Ludovico Belgioioso. Traccia la storia durante la seconda guerra mondiale del campo di internamento di Fossoli, l'unico del suo genere in Italia, situato a poca distanza da Carpi. Qui gli internati erano raccolti nell'attesa di proseguire per i campi di sterminio in Germania, luoghi ricordati da 16 grandi stele in cemento coi nomi dei lager nazisti. Dal cortile si accede anche alla Biblioteca comunale, che può vantare 30.000 volumi e una rara collezione di opere antiche e incunaboli provenienti dalla Libreria dei Padri francescani.

Curiosità

• Un'antica leggenda racconta che la torre medievale detta dell'Uccellino nel castello di Carpi sia stata abitata nei secoli passati da una bellissima dama, moglie di uno dei signori Pio che governava la città. Un giorno il marito, accecato dalla rabbia e dalla gelosia, in uno scatto d'ira, uccise la giovane donna trascinandola per i capelli e spingendola giù dalla finestra più alta della torre. Dicono che il fantasma della dama bianca, in cerca di vendetta, si aggiri ancora oggi, dopo tanti secoli, nei luoghi della sua esistenza terrena, mostrandosi di tanto in tanto di notte ai discendenti della famiglia Pio per presagire disgrazie e sventure.
• Una leggenda narra che Astolfo, re dei Longobardi, fosse solito andare a caccia con il suo fedele falcone tra foreste intricate e umide paludi. Un giorno lanciò il suo falco all'inseguimento di una preda, ma dopo poco l'animale scomparve nel fitto bosco. Lo cercò disperatamente in ogni luogo, ma senza successo. Decise, allora, di fare un voto: se lo avesse ritrovato avrebbe fondato una città e una chiesa dedicata alla Madonna. Finalmente dopo numerose ricerche lo vide appollaiato sul ramo di un enorme albero di carpino. Fu allora che il re decise che avrebbe chiamato la città Carpi, dal nome dell'albero e lì avrebbe costruito la pieve di Santa Maria in Arce, conosciuta come La Sagra.

Percorsi natura

Oasi WWF LA FRANCESA
Istituita allo scopo di conservare, recuperare e valorizzare le caratteristiche ambientali del territorio, ha un’estensione di oltre 23 ettari, di cui 8 dedicati a prato umido a salvaguardia del ciclo biologico e riproduttivo di numerose specie di uccelli. All’interno è presente un percorso didattico attrezzato per i diversamente abili e un centro di osservazione per birdwatching. L’Oasi si trova in stradello Francesa, località Fossoli, a ridosso dell’ex Campo di Concentramento.
Orari di visita: dalla 1ª domenica di marzo alla 2ª domenica di giugno dalla 1ª domenica di settembre alla 2ª di novembre ore 9.30-12.30 e 15.00-fino al tramonto.
Oasi BORSARI
Di proprietà privata, è costituita da circa 13 ettari di zone umide, boschi igrofili e prati umidi. Ospita una colonia di nidificazione di aironi, nitticore e garzette fra le maggiori dell’Emilia Romagna. I periodi più indicati per le visite sono la primavera e l’autunno. L’Oasi si raggiunge percorrendo via Remesina esterna verso Novi di Modena.
Per prenotazione visite Centro Educazione Ambientale tel. 059-688380 oppure 059-649408, 649081

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